Direzione Tivoli. Trasferta laziale per il Campobasso che si proietta alla 25esima giornata di questo appassionante campionato forte del terzo successo di fila: 9 reti fatte e 3 subite in questo arco temporale. Un mini-ciclo in cui i rossoblù sono riusciti a scrollarsi di dosso la Sambenedettese che resta comunque a sole due lunghezze. All’Avicor Stadium la formazione di Pergolizzi ha messo in atto un’altra gara tatticamente perfetta: un gol per tempo e pratica archiviata. Ieri la ripresa degli allenamenti in un clima sereno ma con la testa concentrata sul prossimo step: non si vuole lasciare nulla al caso, bisogna essere praticamente perfetti per rimanere da soli in vetta fino alla fine. Lo sa benissimo il tecnico che analizza così le ultime due partite vittoriose: «A differenza di Senigallia dove siamo andati in svantaggio, contro il Sora abbiamo giocato a calcio, soprattutto nel primo tempo, facendo dei passaggi, creando belle trame in avanti con criterio. Forse in qualche frangente siamo stati un po’ troppo umili nel volere esagerare con un ulteriore passaggio al compagno ma fondamentalmente poi nel primo tempo abbiamo fatto bene e nel secondo l’abbiamo gestita al meglio. Potevamo fare qualche altro gol in più però ci siamo ed è questo che conta e che mi fa piacere».
Pergolizzi è soddisfatto anche e soprattutto del lavoro svolto nel corso delle sedute di allenamento: «Stanno venendo fuori le cose che ci siamo detti negli allenamenti e che speravamo continuassero. Questo è un gruppo di ragazzi che lavorano tutti i giorni ogni settimana, dove si impegnano tutti, sia chi gioca sia chi non gioca. Alzano il livello di preparazione alla partita della domenica e troveranno spazio tutti. Non era facile perché il Sora veniva da diversi risultati utili. Hanno preso gol su palla inattiva nelle ultime uscite e abbiamo lavorato su quello ma è una squadra che soprattutto nei primi 30 minuti mantiene possesso ed intensità. Noi poi siamo stati bravi perché da un centrocampo a tre siamo passati a due con uno che si alzava un po’ e quindi sia in fase di impostazione che in fase difensiva quando li andavamo a prendere riuscivamo a pressarli meglio. I ragazzi stanno crescendo a livello fisico, tattico ma anche di mentalità».