Ore 16.55 del 28 aprile 2024: il Campobasso è in serie C. Scoppia la festa in campo e sugli spalti dell’Angelini in un settore ospiti stracolmo di campobassani. Esplode la gioia allo stadio Molinari dove si erano radunati in centinaia per seguire la partita al maxischermo. Strade del centro invase: colori rossoblù, clacson, ebbrezza e riscatto orgoglioso da parte di un popolo che cade ma sa rialzarsi. E lo fa con sempre maggiore consapevolezza, maturità e senso di appartenenza. Il pullman della squadra è stato accolto intorno alle 21.00 nel parcheggio di Selvapiana dai fuochi d’artificio e da migliaia di persone vogliose di saltare e gioire tutte assieme per un traguardo che era scivolato via due anni fa ed è stato riafferrato grazie alla tenacia e all’organizzazione di una società capace di costruire squadre vincenti, prima in Eccellenza e poi in serie D. In testa per ventidue giornate, un team che non ha mai toppato i momenti cruciali della stagione. Come accaduto a Chieti con l’uno-due devastante targato Romero-Di Nardo. I gol degli attaccanti, quelli spesso invocati e arrivati nella domenica più importante, che ha sancito il ritorno nei professionisti di una piazza che ha dimostrato di valere almeno la Lega Pro. I meriti dirigenziali vanno sommati a quelli dello staff tecnico, di mister Pergolizzi che dal suo avvento ha saputo normalizzare la situazione e rilanciare un campionato che sembrava già perduto. Oculato ed efficace il direttore sportivo Filipponi nel mercato dicembrino, gruppo coeso e volitivo quello che dal 10 dicembre in poi si è piazzato in vetta e non l’ha più mollata. Ora la proiezione è alla prossima serie C, che vedrà ai nastri di partenza squadre blasonate come Avellino, Benevento, Taranto, Foggia, Crotone, Catania, Cavese. Ma prima bisogna chiudere il campionato e lo si farà domenica prossima contro il Termoli, che ha fermato L’Aquila sul pareggio e permesso ai Lupi di mettere le mani sulla promozione con una giornata d’anticipo. La cavalcata è stata entusiasmante, partita in sordina e toccata con mano nelle ultime settimane, quando si è capito che il Campobasso era la più forte e poteva davvero centrare il primo posto. Impossibile dimenticare da dove si è ripartiti: il 17 settembre 2022 si giocava ad Agnone a pochi mesi dall’impresa di Bari, poi le vittorie sui campi della regione, il doppio successo sull’Isernia negli scontri diretti, la grande paura trasformata in apoteosi a Pietramontecorvino. Tappe fondamentali per il presidente Rizzetta, il vice Cirrincione, il partner rossoblù Consuelos e tutti gli altri compagni di viaggio che promettono scintille per il futuro.
Franco de Santis