“Massimo Moratti mi ha regalato un sogno”. Si è presentato così, Andrea Stramaccioni, dopo il suo primo giorno di lavoro come tecnico dell’Inter. Pochi sanno, però, che quel sogno è nato in Molise. Per ripercorrere la carriera del giovane predestinato (fortunato, ha precisato lui in conferenza stampa) bisogna infatti riavvolgere il nastro di nove anni e tornare a giugno del 2003. Il patentino da allenatore di base – quello che consente di lavorare fino alla serie D o nei settori giovanili – Stramaccioni l’ha conseguito a Bojano. Con lui altri 39 aspiranti mister molisani. Da Ciccio Caruso a Francesco Barbabella, passando per Massimo Barometro, Ugo Sarracino o Peppe Marrone, ma non solo. Nell’elenco dei compagni di corso – ovviamente – anche Vincenzo Sasso. I due si sono conosciuti alle pendici del Matese. Lì è scoccata la scintilla. Seppur le strade professionali si siano unite solo l’ultima estate, infatti, i due sono sempre rimasti in contatto, collaborando a distanza in tutti questi anni. Per il momento Sasso resta alla Primavera, anche perché il vice in prima squadra sarà lo ‘storico’ Beppe Baresi. La scelta va però a premiare proprio il lavoro dell’ex Roccasicura che potrà dare continuità al cammino intrapreso con le giovani promesse che il presidente Massimo Moratti intende valorizzare.