«E’ stato fatto un grande lavoro di squadra per ottenere la licenza d’uso dello stadio». L’assessore allo sport Luca Praitano non usa giri di parole per spiegare la questione relativa al “Molinari” che era molto più complessa di quanto sembrava. Solo dieci giorni fa addirittura si paventava di non poter disputare le partite casalinghe nel capoluogo: «Sono lavori che riguardano la sicurezza dei cittadini, erano da farsi, li avevamo programmati entro l’estate ma la promozione ha accelerato le cose. Il requisito necessario per l’iscrizione era poter avere l’agibilità per almeno un anno e la scadenza precedente era a ottobre. Per questo, con urgenza si è riunita la Commissione di vigilanza che ha prescritto lavori sugli accessi e sulla copertura della tribuna, c’erano rischi per la sicurezza e sono stati fatti dei rinforzi».
Dunque, lo stadio come noto ha incassato l’ok per l’agibilità in relazione ai 7.500 spettatori. La notizia è arrivata lunedì, quando la Commissione provinciale di vigilanza dei pubblici spettacoli si è riunita allo stadio di contrada Selvapiana dando parere favorevole al termine della visita. Per essere precisi, lo stesso organo competente ha rilasciato il parere favorevole per la licenza di agibilità dello stadio Molinari in relazione alla capienza di, per essere precisi, 7.496 spettatori con validità fino al 30 giugno 2025. L’assessore ha aggiunto che ora la priorità spetta «all’impianto di illuminazione, e questo sorprende anche me perché abbiamo pagato per averne uno a norma per la Lega Pro e oggi si scopre che da ulteriore perizia questo risultato non è raggiunto. Si dovrà intervenire il prima possibile perché la deroga per le società neopromosse scade il 1 febbraio. Motivi di bilancio potrebbero mettere in difficoltà la prossima amministrazione comunale, dunque bisogna fare subito».
Per quanto riguarda gli ulteriori lavori da fare per aumentare la capienza, Praitano sottolinea che «lo stadio ha quarant’anni, è ovvio che ha bisogno di continua manutenzione. Bisogna intervenire sulle priorità, dall’illuminazione alle prescrizioni che sono nel certificato di idoneità statica che è stato rilasciato l’anno scorso dalla ditta incaricata ai sopralluoghi. Successivamente si lavorerà anche sull’ampliamento per il quale bisognerà stanziare altre risorse». Non sono bastati i soldi stanziati per riportare la capienza a 14mila posti perché «sono intervenuti fattori che hanno spiazzato il sottoscritto, al quale erano state date delle garanzie ma un po’ l’aumento dei prezzi, un po’ il fatto che le imprese che hanno iniziato a lavorare sul cemento hanno trovato una situazione diversa da quella che era stata prospettata, le spese sono state maggiori e hanno rosicchiato risorse che erano destinate ad altri interventi».

fds

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