Col più classico dei punteggi il Campobasso supera il Foligno e torna a sperare nella salvezza. Nella gara più importante dell’anno, dopo l’inopinata sconfitta di Lucca nello scontro diretto, i rossoblù trovano una vittoria tanto bella quanto sofferta. Vullo sceglie di giocarsi l’ultimo bonus schierando una formazione senza under. L’ex Napoli Di Vicino esordisce dal primo minuto illuminando la manovra. Ma è il Capitano a ergersi ad assoluto protagonista sul finale di primo tempo quando prende l’ascensore per colpire di testa trafiggendo l’incolpevole Piacenti. Due minuti dopo, con Iuliano battuto, Minadeo salva la propria porta respingendo sulla linea. Nella ripresa sempre lui annienta Balistreri mentre il collega Marino, sugli sviluppi di un corner, colpisce la base del palo. Rispetto al passato il Campobasso non commette l’errore di abbassare il baricentro e continua ad attaccare sino a trovare il gol della liberazione con Bussi, appena entrato al posto di un impalpabile Morante. Al triplice fischio i calciatori rossoblù raccolgono l’abbraccio virtuale dello sparuto pubblico con Minadeo felice come un bambino. Regala la sua maglia ad un tifoso in tribuna, abbraccia Vullo, poi il magazziniere, dispensa strette di mano a compagni ed avversari. Soprattutto a Balistreri che durante la sua permanenza in rossoblù a casa Minadeo aveva eretto domicilio, tanto era stretto il legame tra i due. Minadeo a 37 anni ha dimostrato ai compagni più giovani cosa significhi indossare quella casacca, ha dato uno schiaffo ai vecchi tromboni che lo davano per finito ed ha fatto capire al campionato che per la salvezza c’è anche il Lupo. 

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