Per il Campobasso i problemi non arrivano mai da soli. Dopo la sanzione di 10mila euro per i fatti relativi all’incontro con l’Arzanese, la Commissione Disciplinare Nazionale ne ha irrogato un’altra di pari importo per la documentazione relativa allo stadio. Il Campobasso ha provato a giustificarsi con i ritardi nel rilascio della licenza da parte del Comune, che ha emesso il documento soltanto il 29 giugno, ovvero nove giorni oltre il termine ultimo, ma la Commissione ha addebitato tale responsabilità al Campobasso. Oltre alla sanzione c’è in arrivo anche un mese di squalifica per il presidente Ferruccio Capone. Intanto riceviamo e pubblichiamo la versione del Campobasso sugli insulti di domenica all’arbitro Giovani che hanno portato, insieme ad altri episodi, a un’ammenda di 10mila euro e che – soprattutto – hanno avuto risonanza mediatica addirittura a livello internazionale (ne ha parlato finanche Marca). Il Campobasso, anche per evitare ulteriori sanzioni, prova a smentire sia le ricostruzioni giornalistiche che il referto di arbitro e giudice sportivo. “L’episodio – sostiene il presidente Ferruccio Capone – non è da attribuire né ai dirigenti né ai collaboratori della società, persone serissime e professionali che con notevoli sacrifici lavorano per far sì che il Campobasso mantenga la categoria e dia un’immagine professionale. Nella postazione dello speaker non è entrato nessuno che abbia urlato frasi ingiuriose, da attribuire quindi a persona non identificata che con mezzi autonomi e non dell’impianto dello stadio ha urlato le suddette frasi”. In chiusura “Resta inteso che il Campobasso si impegna sempre di più a combattere tali episodi e a isolare i responsabili”.