Piero Braglia è il nuovo allenatore del Campobasso. Toscano verace di Grosseto, 69 anni, super esperto della categoria, è tra i tecnici top della categoria. L’annuncio ufficiale è arrivato alle 16.30 di ieri: «Il Campobasso Football Club comunica di aver affidato la conduzione tecnica della prima squadra per la stagione 2024-2025 a Piero Braglia. Il tecnico, alla guida del Gubbio nelle ultime due stagioni, con oltre mille panchine tra serie B e C, ha sottoscritto un contratto annuale con prolungamento in caso di raggiungimento dei playoff». In mattinata aveva rescisso il contratto che lo legava per un altro anno al Gubbio spianando così la strada al tesseramento. La notizia era ufficiosa da settimane, cioè da quando il presidente Matt Rizzetta ha trovato l’accordo con il trainer: era il 27 maggio, ore 23.00, minuto più minuto meno. Come anticipato ampiamente, l’accordo è annuale ma l’opzione per il rinnovo in caso di raggiungimento dei playoff non fa che aumentare l’entusiasmo della piazza rossoblù. L’allenatore sarà presentato nei prossimi giorni in una conferenza stampa ad hoc.
Ma che tipo di tecnico è Braglia? Definirlo esperto è quasi scontato. Uno che ha una carriera sulle panchine di mezza Italia tra serie B e serie C da oltre trent’anni può insegnare calcio a chiunque. Qualche numero? Proprio un anno fa ha tagliato l’incredibile traguardo delle mille panchine, alle quali ora vanno aggiunte quelle della stagione appena terminata per un totale che arriva a sfiorare le 1.050. Ha collezionato 674 match in Serie C, 221 in Serie B e 107 fra Coppa Italia e Coppa Italia di Lega Pro. Le post season sono 40. Ha guidato 23 squadre in carriera. In B ha allenato a Catanzaro (2004), così come accaduto a Frosinone (stagione 2008/2009), dal 2011 al 2014 alla guida della Juve Stabia appunto in cadetteria e dal 2018 al 2020 come condottiero del Cosenza. Sette stagioni in B e tutto il resto in C per uno che davvero sa vita, morte e miracoli degli spogliatoi calcistici.
Ha carattere e idee, negli ultimi anni il modulo preferito è stato il 3-4-1-2, con il trequartista alle spalle della doppia punta e la difesa a tre che viene supportata dagli esterni in fase di ripiegamento. A Gubbio ha collezionato 59 punti in classifica col quinto posto in classifica in cassaforte. Le cifre: 38 gol subiti e quarta miglior difesa del girone B. Ma la svolta, dicono le cronache, arriva da una rivoluzione tattica: dopo le prime giornate con la difesa a tre, il passaggio al 4-3-1-2 o la variante 4-3-2-1.