Ci siamo. Il Campobasso è partito alla volta di Arezzo per la prima assoluta. Esordio tosto, ritorno tra i professionisti che i rossoblù non vogliono toppare. Anche perché in tribuna ci sarà la proprietà, con Matt Rizzetta e Nicola Cirrincione pronti a incitare e a dare la carica alla squadra allenata da Piero Braglia. Il tecnico non siederà in panchina per via della squalifica di una giornata da scontare come residuo della passata edizione dei playoff in cui fu squalificato. Ma ha le idee molto chiare su cosa non fare per portare a casa punti. Passando alla probabile formazione, l’undici di partenza dovrebbe essere schierato con un 4-3-1-2 che vedrà probabilmente Guadagno tra i pali, Mondonico e Bosisio al centro della difesa, sugli esterni Pierno e Celesia. Prezioso in cabina di regia favorito su Maldonado, Serra e Scorza mezzali con D’Angelo a ridosso delle punte Di Nardo e uno tra Faggioli e Forte. Indisponibili i centrocampisti Baldassin e Pellitteri oltre che l’esterno Bigonzoni e il difensore Mancini. Il match sarà arbitrato dal signor Andrea Migliorini della sezione di Verona assistito da Macchi di Gallarate e Daghetta di Lecco, quarto uomo Dini di Città di Castello. Massiccia la risposta da parte del pubblico rossoblù: tra i 250 e i 300 i sostenitori in terra toscana.
«Non sono uno di quelli che gioca sempre nella solita maniera – dice il trainer di Grosseto alla domanda sul modulo scelto per la trasferta toscana che sarà quasi sicuramente il 4-3-1-2 –. Se vedo un problema non mi importa di dire che gioco comunque come piace a me. Io mi adeguo ai giocatori, io sono qua per fare risultati non per impuntarmi su un modulo. Non ho problemi a cambiare schema, cerco di arrangiarmi a seconda del materiale. Penso di avere la squadra in mano, altrimenti già me ne sarei andato. I ragazzi ci seguono, vedo come lavorano. Poi sono sempre i risultati a parlare». Detta ancora con più precisione, per Braglia «il Campobasso ha i mezzi per fare un campionato importante, poi bisogna vedere le nostre caratteristiche che verranno fuori solo con l’inizio del campionato. Non dico che arriviamo tra i primi cinque, non sarebbe da persona intelligente, ma lo porteremo a termine in una certa posizione, tra qualche domenica vi dico anche dove. Un conto sono le amichevoli e la Coppa, un altro il campionato. Speriamo di trovare una bella sorpresa già ad Arezzo, ne abbiamo bisogno tutti. Faremo di tutto per fare una grande partita».
L’allenatore degli aretini Troise spiega che «le vittorie di Coppa ci danno autostima ma siamo consapevoli che dobbiamo alzare il rendimento sia individuale che collettivo. Sarà una prima di campionato importante perché giochiamo in casa, ci teniamo ad esordire bene, ma allo stesso tempo abbiamo un avversario da sfidare allenato da un tecnico esperto, per batterlo c’è bisogno di una partita notevole. A livello difensivo ci concederanno poco, cambieranno a livello offensivo, dunque è stata una settimana impegnativa».
Proprio contro l’Arezzo, i Lupi conquistarono nel 1983 per la prima volta nella storia la vetta della serie B. A decidere quella partita al vecchio Romagnoli fu un’incornata di D’Ottavio su cross perfetto di Tacchi. Brividi rossoblù.

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