Ancora una puntata nella vicenda Capone-Di Palma (nella foto) per l’acquisizione del Campobasso. Ufficialmente la trattativa resta in piedi, ma nelle ultime ore si sono vissuti alcuni episodi che hanno portato alla luce nuove frizioni.

Il riavvicinamento, nei giorni socrsi, era stato sancito da una soluzione intermedia: passaggio immediato del 51% del pacchetto azionario nelle mani di Di Palma, il restante 49% a Capone con un disimpegno diluito in due anni a garanzia dell’attuale situazione debitoria.

Per Capone, il vicentino sarebbe indeciso. “L’ho agevolato in tutti i modi – ha argomentato il patron – mettendo anche da parte la rateizzazione di questo mutuo che sarà anche a titolo personale, ma che è servito per finanziare la squadra. Abbiamo differito il pagamento dando un valore pari al 49%, ma lasciando a Di Palma piena autonomia di gestire senza interferenze con il 51%. Sembrava fosse tutto chiaro, ma si parla ancora di malintesi. Io mi aspetto una risposta in tempi brevissimi. Inutile girare intorno al problema. Se c’è una volontà, Di Palma deve esercitarla subito. Questi rinvii non mi piacciono”.

La replica di Di Palma: “La proposta di giovedì è stata stravolta – ha affermato – e non riesco a spiegarmi come si possa cambiare idea nel giro di poche ore. Per me non è un problema che Capone resti con il 49% per due anni, ma sono state mutate delle sfumature che messe insieme fanno sostanza. Ho ricevuto una mail di precisazioni e non condivido questo modo di fare”.

Dovranno essere ora il notaio Giordano ed il commercialista Ianiro a dar vita ad un’opera di mediazione per far sì che il prossimo 27 maggio ci sia davvero l’appuntamento per il preliminare d’acquisto.

 

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