Ultimo (‘maglia nera’) al termine della novantaseiesima edizione del Giro d’Italia. Per Davide Appollonio (nella foto), lo sprinter isernino in forza all’Ag2R La Mondiale, la seconda esperienza nella corsa rosa – la prima, nel 2011, quando vestiva i colori della Sky, si era chiusa con un ritiro anticipato, prima che arrivassero le montagne cioè ed un secondo posto a Ravenna – porta con sé un piazzamento nei primi dieci (settimo nella sesta tappa, quella arrivata a Margherita di Savoia) ed un undicesimo nella dodicesima (quella con traguardo a Treviso). E, soprattutto, il centosessantottesimo (ed ultimo posto) nella classifica generale con un tempo di corsa complessivo di 89h22’04” a 4h28’36” dal vincitore, il messinese dell’Astana Vincenzo Nibali e con tredici secondi in più rispetto all’inglese della Bmc Adam Blythe, penultimo, nonché, da un punto di vista fisico, con la sfortuna della caduta nella decima tappa (quella che arrivava sull’Altopiano del Montasio) durante la discesa del passo Cason di Lanza per la foratura del pneumatico anteriore.
Nella ventunesima ed ultima tappa della corsa – quella di 206 km tra Riese Pio X e Brescia – il corridore pentro ha chiuso trentaduesimo con il tempo di 5h30’09”, lo stesso del vincitore Mark Cavendish, sulla cui ruota il corridore molisano era sino al penultimo giro, ritrovandosi poi alla fine intruppato nel gruppone.
Oltre all’ultimo posto nella generale, Appollonio ha chiuso sessantaquattresimo nella classifica della maglia rossa (quella a punti) a quota quattordici e quarantesimo in quella per la maglia bianca (miglior under 25) a 4h21’08” dal compagno di squadra Betancur Gomez.