Quella appena trascorsa è stata senza dubbio una delle giornate più nere del calcio campobassano. Il presidente rossoblù Giulio Di Palma ha annunciato che non ci sono le condizioni per iscrivere la squadra al campionato di Seconda divisione. Il problema principale – secondo l’imprenditore veneto – sarebbe una richiesta da parte di Equitalia di una somma pari a circa 700mila euro di debiti verso l’erario, pagamento in un primo tempo rateizzato ma ora richiesto in un’unica soluzione perché la società non avrebbe ottemperato alle ultime sei scadenze mensili.
Una vera e propria tegola giudicata insormontabile da Di Palma. Che, a meno di miracoli, ha già annunciato di voler portare i libri contabili in tribunale e decretare il fallimento del Nuovo Campobasso Calcio all’indomani della mancata iscrizione.
“Ero a conoscenza del debito – ha spiegato Di Palma -, ma speravo che con il passaggio di quote e con la sistemazione delle rate arretrate si potesse mantenere la rateizzazione. Le norme attuali, però, non consentono tale strada, mentre non ci sono problemi per una seconda rateizzazione di ulteriori 500mila euro. Purtroppo la Covisoc richiede l’assenza di pendenze con l’erario: se la rateizzazione viene bloccata l’unico modo per partecipare al campionato è pagare cash 700 mila euro. Una somma a cui poi aggiungere tutto il resto, a partire dalle spettanze arretrate dei calciatori”.
Di Palma si dice pronto a ripartire dalle categorie inferiori, anche se è chiaro che la piazza non ha accolto con favore la notizia. “Superata una prima delusione sia mia che dei tifosi – ha continuato – si capirà che per fare calcio occorrono le basi”.
In serata, come se non bastasse, la Disciplinare ha anche penalizzato di due punti i rossoblù da scontare nella classifica del torneo 2013/14 (semmai dovesse esserci per i lupi). Per Ferruccio Capone quattro mesi di squalifica, sei per il figlio Gaudiano e due mesi per il revisore Nicola Ianiro a cui vanno aggiunti settemila euro di multa. La sanzione scaturisce dal mancato rispetto della scadenza Covisoc di aprile e da false dichiarazioni.

 

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