“Andate a lavorare”. “Colaizzo non li pagare”. Finisce con la contestazione degli ultras granata guardati a vista dai Carabinieri davanti gli spogliatoi del “Civitelle”. Epilogo peggiore non poteva esserci. L’Olympia Agnonese esce con le ossa rotta dal confronto interno contro l’Avezzano uscito dal rettangolo tra gli applausi del pubblico di casa. Dopo gli incoraggianti pareggi contro L’Aquila e Campobasso, l’undici di Di Meo fa un passo indietro e spreca malamente la possibilità di superare in classifica San Nicolò e Jesina, le due maggiori antagoniste alla salvezza diretta. Nelle prossime ore non è da escludere la possibilità che la società prenda severi provvedimenti nei confronti dei propri giocatori. L’indiziato numero uno, nonché il più beccato dal popolo di fede granata, è l’attaccante Antonio Giglio, ancora a secco di gol da quando ha messo piede in alto Molise. Sul risultato finale non esente da responsabilità il resto della rosa, il tecnico Pino Di Meo e il diesse Nicola D’Ottavio che al termine del match ha avuto un lungo e serrato confronto con il presidente Marco Colaizzo, il quale ha imposto il silenzio stampa a tutti i tesserati. Sull’incontro poco da dire con i marsicani che hanno strameritato i tre punti complice l’inconsistenza dei padroni di casa soprattutto in difesa fino ad oggi impenetrabile. Il resto lo ha fatto Ribeiro Dos Santos, centravanti brasiliano che nella gara d’andata esonerò il tecnico dei molisani Candido Bucci. Ci ha pensato lui dopo soli sette minuti a sbloccare il risultato ribattendo in rete la respinta di Venturini su Bisegna. Un gol a freddo che ha letteralmente tagliato le gambe al grifo in seguito incapace di intendere e volere. La dimostrazione è arrivata sul raddoppio di Menna che al 25’ , lasciato inspiegabilmente in area (a proposito chi doveva marcarlo?), ha concesso il bis capitalizzando al meglio un angolo di Bisegna. Sotto di due gol, l’Olympia prova a reagire con un calcio di punizione di Giglio dal limite dell’area (28’), per Fanti un gioco da ragazzi neutralizzare la conclusione. Capovolgimento di fronte (31’) e Pellecchia per poco non concede il tris con Venturini che salva in tuffo. Preludio al gol che arriva nel finale (42’) ancora con Dos Santos lesto ad approfittare di una madornale indecisione tra Cassese e il numero uno locale. Nella ripresa Di Meo si accorge di aver sbagliato qualcosa e inserisce De Stefano, La Bua, Ceria e Santoro. Proprio quest’ultimo riapre i giochi con una conclusione sotto porta. Ma mentre lo stesso attaccante fallisce altre due occasioni tra il 57’ e 60’, nella seconda colpisce il palo, in molti sulle tribune iniziano a chiedersi perché non sia stato schierato titolare. Intanto, l’Avezzano riprende a macinare gioco e cala il poker con Pellecchia (75’) che dagli undici metri trasforma il rigore procurato da Lombardo per un fallo di Frabotta. Finisce tra i sonori fischi e la consapevolezza che di questo passo si retrocede.
Mau. D’Ottavio