Se sei imborghesito e inappetente è difficile che porti via punti contro avversari che devono salvare la pellaccia e hanno fame vera. Il Campobasso lo ha fatto, ha peccato di presunzione ed è stato – giustamente – travolto dai gol del Tolentino. Quattro addirittura. Un’autentica figuraccia che fa arrossire solo guardando il tabellino. È vero, una giornata storta ci può stare, una partita dove la porta avversaria sembra stregata pure, ma non bisogna sottovalutare segnali pericolosi: quelli relativi alla tenuta mentale di una squadra che resta al comando della classifica nonostante tutto. Ecco, una cosa è sicura: è stato sottovalutato l’avversario, ritenuto – e anche a ragione – inferiore sotto il profilo tecnico. Il campo scivoloso e pesante ha giocato a favore dei locali che hanno approfittato di ogni svarione ritrovandosi sul 3-0 dopo 34 minuti. E il disastro è stato confezionato in soli 13 minuti di follia: Brenci che perde una palla clamorosa sulla trequarti e mette l’attaccante nelle condizioni di ritrovarsi a tu per tu con Piga. E ancora, sul 2-0 una serie di errori di Vanzan, Dalmazzi e Menna troppo ‘mosci’, la difesa di nuovo immobile sul corner che Padovani ha trasformato in tris e il poker finale in cui Dalmazzi ha regalato palla ai marchigiani in pressing. Un concentrato di orrori più che errori non consoni al ruolo del Campobasso, abituato a curare il dettaglio.
Difficile analizzare una partita dunque segnata irrimediabilmente in quei 12-13 minuti del primo tempo. Anche perché dopo la squadra è crollata, provando qua e là a proporre qualcosa di buono in attacco dove però Cogliati si è divorato un paio di occasioni nitide. Una sullo 0-0, e lì la gara avrebbe potuto prendere un’altra piega, ma la traversa non era d’accordo. Un vero peccato, anche perché l’approccio non era stato malvagio per raccontarla tutta. Ma arrendersi così alla prima difficoltà non è atteggiamento da grande squadra. E su questo bisogna crescere tanto, visti anche i campanelli d’allarme che sono giunti qualche settimana fa da Castelnuovo, Vastese e Giulianova. Il lato positivo? Che si è sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare in soli novanta minuti. E magari tutti insieme è più ‘facile’ ripartire. E bisogna farlo, il calendario è morbido: domenica arriva l’Aprilia, altra squadra sulla carta meno forte ma non per questo non degna di essere affrontata con il coltello tra i denti, come invece successo contro il Tolentino.
Franco de Santis