Un dominio assoluto, una superiorità imbarazzante. Il Campobasso demolisce il Notaresco sotto l’aspetto tattico, dal punto di vista delle occasioni, sotto il profilo caratteriale, per non parlare della qualità dei singoli e del 4-3-3 cudiniano che ha fatto arrossire quello epifaniano. Troppo? No, e chi ha visto la partita lo sa: i Lupi hanno costruito qualcosa come otto occasioni nitide, davanti alla porta, a portiere quasi battuto. Hanno infilato solo due palloni, e questa è l’unica pecca di 100 minuti vissuti col piglio autorevole e autoritario, dall’alto di una forza che si è vista netta sul campo. Vitali l’ha aperta, Cogliati l’ha sigillata. Sì, proprio Pietro Cogliati, una sorta di ‘killer’ specializzato per mandare al tappeto gli abruzzesi. Quella realizzata su rigore (un traversa-gol da urlo, ndr) al 27’ del primo tempo è stata l’ottava rete nel giro di un anno, ovvero di tre confronti tra le due formazioni, messa a segno dal bomber milanese. Che ha trascinato la squadra, al pari di molti altri compagni, sgusciando via ai rocciosi ma lenti difensori locali, facendo reparto, dando sempre l’impressione di poter far male. E che dire del ragazzino romano, quel Pablo Vitali che ha spezzato in due la resistenza iniziale dei locali con un gol che ricorderà a lungo nella sua carriera: assist ricevuto da Esposito, dribbling secco sull’avversario e bordata micidiale. La partita alla mezz’ora sembrava in ghiaccio, c’era chi stava già preparando un nuovo drappo, altri avevano messo in freezer lo spumante. Poi a sorpresa ecco sbucare l’intramontabile Olcese in area rossoblù abile a riaprirla. Ma più che altro nel tabellino, perché sul rettangolo verde del piccolo impianto della provincia di Teramo non c’è mai stata storia: troppo più agguerrito e dominante il Lupo. Che nella ripresa ha spinto sul pedale dell’acceleratore da subito, costruendo e disfacendo sotto porta a proprio piacimento: palo di Vitali a porta spalancata, occasionissime per lo stesso Vitali e per Bontà. E ancora, Cogliati, Esposito, pure Ladu nel finale ha preso un palo clamoroso. Insomma, si poteva finire veramente in goleada, anche perché di fronte c’era un’avversaria intimidita, impaurita, tremolante al pensiero di riportarsi un sacco pieno di palloni a casa. Il risultato è rimasto lo stesso ma in diretta nazionale tutti hanno ammirato lo strapotere campobassano. Che ora va gestito al meglio, con la consapevolezza di avere di nuovo il destino nelle proprie mani e la certezza che in ogni caso nessuno regalerà niente. A questo però si penserà dopo Pasqua, ora è il momento di godersi l’impresa. Ieri sera, diversi tifosi rossoblù hanno aspettato la squadra al rientro tributando cori, applausi e gioia che davvero sprizzava da tutti i pori. La strada verso la serie C è davvero più in discesa.
Franco de Santis