Un’assise civica movimentata mercoledì sera a palazzo S. Francesco. Al vaglio del consiglio di Agnone le aliquote e il regolamento per la nuova tassa Tasi, l’imposta sui servizi comunali indivisibili stabilita dal governo. Come anticipato da Primo Piano Molise, la maggioranza comunale ha fissato un’aliquota del 3,3 per mille, con quello che il sindaco Michele Carosella ha definito “il gioco dell’0,8”, cioè una percentuale dell’0,8 in più rispetto alla tariffa massima del 2,5 per mille indicata per i Comuni, che sarà compensato dalle detrazioni a cui i cittadini avranno diritto per un importo di 70 euro a contribuente. L’aliquota massima è stata contestata duramente dall’opposizione (assente Lorenzo Marcovecchio). “Non capisco perché portare sempre le tariffe al massimo – ha esordito Gaetano Mastronardi – avrei almeno inserito casi di immobili in comodato d’uso, per aiutare chi non ha lavoro ed è in difficoltà economica”. “È una presa in giro – ha incalzato l’ex sindaco Gelsomino De Vita – è come pagare la vecchia Ici. Non sappiamo quanto ci sarà restituito dallo Stato, rischiamo di ricevere di più di quanto necessario per il bilancio”. Dalla maggioranza la consapevolezza di dover stabilire tasse per mantenere i conti pubblici decurtati dallo Stato, dalla minoranza l’accusa di non aver saputo recuperare somme altrove. “Non sono riuscito neppure a creare il Colosseo in mezzo alla Ripa”, ha risposto ad un certo punto Carosella alle argomentazioni dell’opposizione. Che poi si sono fatte più animate. Per quanto riguarda l’Imu sulla seconda casa è stata definita l’aliquota dello scorso anno di 9,6.