“Io ero contrario prima al commissariamento del presidente e resto contrario anche adesso che non sono più io il governatore. Però il Pd deve chiarirsi le idee. Il segretario Fanelli resta ancora nel limbo e non si pronuncia sulle colpe. Ruta non è d’accordo con Frattura, Frattura non è d’accordo con Scarabeo, Scarabeo non è d’accordo con Petraroia, Petraroia non è d’accordo con il mondo intero. Credo che tutta questa storia debba avere un termine”. L’ex governatore, Michele Iorio, parla così nella conferenza stampa, tenuta insieme ai consiglieri Nicola Cavaliere e Angiolina Fusco Perrella, convocata nel day after di quanto accaduto ieri in Consiglio regionale sulla sanità. E rivolgendosi direttamente al centrosinistra ha detto: “Storicamente si sono sempre opposti a tutte le proposte di Piani operativi che noi abbiamo fatto. Ora, nella sostanza, questo Piano nuovo, fatte le nostre eccezioni, è lo stesso che per anni noi abbiamo mandato ai Tavoli tecnici e puntualmente ci è stato bocciato con l’opposizione dell’epoca che chiedeva a gran voce il commissariamento del presidente”. “Non abbiamo mai inteso votare la fiducia nei confronti del presidente Frattura, che non è stata mai posta in Consiglio. Il documento che abbiamo approvato, l’intero deliberato – rimarca-, lo abbiamo definito noi ed è stato condiviso dal presidente Frattura. Ne abbiamo preso atto anche con soddisfazione”.

“Io ritengo – ha aggiunto – che per noi sia stato un grosso successo.Non abbiamo voluto seguire la scia dei grillini che era quella del voto contrario a tutti i costi. Io credo che bisogna votare per partecipare alla costruzione di un progetto. Nel caso in cui le nostre obiezioni verranno respinte voteremo contro. Ma io farò festa quando sentirò dire che il centrosinistra avrà preso le sue decisioni”. Infine Iorio ha detto che l’impianto del Piano di Frattura “è condivisibile”, sottolineando che questo aspetto “non è cosa di poco conto”. “Noi – ha puntualizzato – abbiamo pagato un prezzo elettorale notevole perché, sostenere questo impianto, e cioè dire determinate cose a Venafro, Agnone e Larino, ci è costato molto dal punto di vista elettorale. Il centrosinistra ha sottoscritto impegni in direzione opposta promettendo di tutto e di più. Promesse che oggi non può mantenere. Noi invece quello che dicevamo allora continuiamo a dirlo anche oggi”.

 

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