Vigilanza delle sedi regionali e mensa del Cardarelli: due vertenze risolte. «In una regione che vive di crisi occupazionali è un dato molto importante».
Stefano Murazzo è l’anima dialogante, mediatrice, della delegazione sindacale che in queste settimane ha portato avanti la mobilitazione e, parallelamente, la trattativa sulle guardie giurate che ci occupano della sicurezza degli uffici che dipendono da Palazzo Vitale e sui quattro dipendenti di Authentica licenziati dopo decenni di lavoro alla ristorazione del Cardarelli. Due di loro sono stati riassunti, altri due hanno fatto altre scelte. Ma la riapertura della mensa anche per dipendenti, parenti dei degenti e studenti universitari ha reso possibile il risultato, in attesa dell’assegnazione dell’appalto per la ristorazione in tutti gli ospedali molisani. «Nel primo caso, la vigilanza, c’è un nome sulla soluzione ed è quello del presidente della Regione Francesco Roberti. Per quanto riguarda la mensa, il presidente del Consiglio Pallante ha dato le indicazioni giuste per evitare la perdita dei posti di lavoro. Se si vuole, le cose si possono fare», ha detto ancora il segretario della Fisascat Cisl nella conferenza stampa di ieri mattina.
A esprimere soddisfazione per il sospiro di sollievo che due addetti alla mensa del Cardarelli hanno potuto tirare anche Cinzia Bonetto e Daniele Capuano, della Filcams Cgil, che hanno seguito la vicenda insieme ai colleghi delle altre due sigle.
L’incontro con gli organi di informazione, convocato principalmente per la questione vigilantes, si è svolta nella sede Uiltusc, la “tana” del vulcanico segretario Pasquale Guarracino. Che, invece, nella delegazione è l’anima incendiaria. Parla chiaro, “diretto” e spesso alza il tiro. Consapevole di strumentalizzare, ma con l’obiettivo di portare a casa il risultato. Con il governatore Francesco Roberti si sono capiti subito, forse per la comune abitudine ad andare dritto al punto, a costo di sembrare ruvidi.
Sia come sia, è stato il capo dell’esecutivo – ha spiegato con dovizia di particolari Guarracino – a «comprendere che le nostre critiche al bando per la vigilanza in Regione erano fondate, che si sarebbero persi posti di lavoro e gli addetti rimasti sarebbero stati demansionati, da guardie armate a portieri, con forti ripercussioni sui loro stipendi». Dopo un paio di incontri, al primo c’era anche l’assessore Cefaratti mentre al secondo invece solo la struttura tecnica, Roberti ha dato indicazioni «di suo pugno per salvaguardare tutti i lavoratori e in base alle soluzioni che ha concertato con Fisascat e Uiltucs». Una vertenza, ha aggiunto, «in cui non siamo stati mai soli. Grazie alla stampa che ci ha supportato ogni giorno, nella protesta e nei confronti, siamo arrivati alla meta. Grazie anche a una parte della politica: la consigliera del Pd Alessandra Salvatore, il capogruppo 5s Greco, Fanelli, Facciolla e tutti gli altri della minoranza, ma anche il consigliere di maggioranza Cofelice (presente come uditore alla conferenza stampa). E poi, per quanto riguarda la mensa soprattutto ma anche per il supporto datoci nel “caso vigilanza”, il presidente del Consiglio Pallante. Il governatore Roberti, come dicevo già. Sono mancati, invece, l’assessorato e l’assessore al Lavoro, simboli della tutela degli occupati che invece non hanno svolto il loro ruolo. La vertenza vigilanza è stata risolta dal presidente della giunta dando indicazioni su come correggere un bando sbagliato di cui l’assessore Cefaratti ha la paternità. E questo, purtroppo, non mi lascia tranquillo per il futuro».
In concreto, il documento firmato dal capo di Palazzo Vitale e indirizzato alla centrale di committenza della Città di Torino (che si occuperà materialmente della gara) rafforza la clausola di salvaguardia precisando che la ditta che si aggiudicherà l’appalto dovrà riassumere tutti i 23 addetti attuali e con l’inquadramento di vigilantes. Roberto Cordisco, della segreteria regionale Uiltucs, ha spiegato che, demansionate a portieri, le guardie armate avrebbero perso ai 6mila a 8mila euro all’anno.
Infine, la chiosa di Lidia De Benedittis (anche lei della segreteria Uiltucs): «L’obiettivo che abbiamo perseguito, nel caso della mensa per esempio, è anche quello del miglioramento dei servizi alla collettività».

r.i.

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